Ecco la riproduzione in scala dell'aereo Partenavia
P68. Il modello è costruito in
polistirene estruso (la fusoliera) e in depron (piani di coda e ala). Quà
e là, dove necessario, è stato utilizzato carbonio (rinforzo
ala e e unione parti mobili elevatore) e balsa e compensato (longheroni
e altri dettagli). L'ala è praticamente un profilo piano-convesso
realizzato senza centine e i terminali sono in polistirene estruso.
I dati principali del modello sono: AA: 1200 mm Lunghezza: 960 mm Superficie alare: 19,2 dm² Carico alare: 30,8 g/dm² Peso con 7 celle da 600 mAh: 591 g (570 g prima della colorazione) Motorizzazione: 2 speed 280 in diretta Elica: Ghunter Data collaudo: 19/8/2002 |
Nelle due immagini sopra vediamo il modello in volo nel campo di Preganziol (TV) delle Piccole Ali Venete. |
Il modello è un bimotore e i due speed 280 utilizzati sono più che sufficienti ad imprimere al modello un buon rateo di salita ed effettuare varie figure acrobatiche; tonneau, looping d'ala, looping e otto cubano non sono un problema. Con 1/2 gas si riesce ad ottenere un volo livellato. Il decollo avviene senza difficoltà con lancio a mano e l'atterraggio è semplice sull'erba con scivolata finale di 2-3 m. |
Nell'immagine sopra si notano bene le gondole motore realizzate anch'esse da polistirene estruso scavato e modellato. I motori sono semplicemente incollati con epossidica e microballons in 3-4 punti. Le gondole sono completamente svuotate all'interno e dotate di varie aperture per l'areazione dei motori come avviene nell'aereo originale. |
Ecco nell'immagine sopra un dettaglio dei piani di coda. Per semplicità i servi sono alloggiati direttamente vicino ai piani da controllare. La cerniera nel piano orizzonatale è in nastro trasparente adesivo, mentre nella deriva sono state utilizzate due cernierette commerciali in plastica. |
Nell'immagine vediamo il modello prima della colorazione. Si noti la parte inferiore delle ali con il rinforzo in carbonio disposto a mo' di longherone. L'ala è fissata alla fusoliera con un perno frontale e due viti di plastica. Per il comando degli alettoni è stato usato un solo servocomando. I motori sono collegati in parallelo tra loro ed assorbono insieme a terra circa 9-10 A con 7 V di alimentazione. |
Nell'ultima immagine soprastante si notano alcune idee utilizzate e l'ampio spazio in fusoliera. La ricevente (una Hitec singola conversione) è stata alleggerita togliendo la scatola in plastica e ricoprendo la circuiteria con termoretraibile (ho risparmiato circa 7 g di peso). L'antenna della ricevente, come consigliato da Hitec, è stata "accorciata" avvolgendola in bobina (su supporto in depron) a partire da circa 5 cm dal corpo della rx stessa: importante non incrociare i fili. Con questo accorgimento ho ottenuto un cavo d'antenna che fuoriesce dalla fusoliera per non più di 15 cm (a differenza di prima che era di circa 50 cm e spesso d'intralcio). Secondo Hitec questo accorgimento è utilizzabile agevolmente per modelli come questo e cioè per park flyers e riduce di poco la portata. Io ho provato il tutto con l'antenna della tx abbassata e fino a 20 m dal modello nessun inconveniente; tantomeno poi in volo. |
© Emanuele Stival 25/8/2002